GASVOLTA – Per un approccio critico al consumo

GASVOLTA – Incontro con i produttori

Domenica 27 novembre, dalle 11.30 alle 17, si terrà presso la nostra sede il primo incontro del Gruppo di Acquisto Solidale che si è recentemente formato nella nostra località. Ci incontreremo quindi con i produttori locali per avviare una nuova attività di supporto e condivisione e per promuovere un approccio critico al consumo.
Tutti invitati e tutte invitate! Pranzo in condivisione; se puoi porta quello che vuoi.

Il rovescio della guerra – Presentazione del libro // Apericena a seguire

Venerdì 4 novembre, dalle ore 18.30, presso la nostra sede, presentazione del nuovo libro di Marco Rossi “Il rovescio della guerra. Psichiatria militare e «terapia elettrica»  durante il primo conflitto mondiale” (Edizioni Malamente, 2022), a cura dello stesso autore. A seguire apericena di autofinanziamento per contribuire a sostenere le spese mensili che incobono sul nostro spazio!

AMIANTO IN GRILLAIA

Venerdì 16 settembre, dalle ore 21.15, presso la nostra sede:

Discussione pubblica con Pasquale Vaira e Giulia Villa di Gruppo Zero sulla riapertura della discarica della Grillaia, che l’avvio di un progetto intercomunale renderà di nuovo funzionale al conferimento di amianto per i prossimi anni (ulteriori informazioni nella locandina che pubblichiamo a seguire).

LA LOTTA CONTINUA

Pino. Vita accidentale di un anarchico – Proiezione del documentario

Una sera del 1969, poco prima di Natale, due bambine tornano a casa pensando di trovare il padre, invece trovano dei poliziotti che stanno perquisendo il loro appartamento, gettando tutto per terra, persino i regali di Natale che i genitori avevano nascosto. Quella sera le due bambine scoprono che Babbo Natale non esiste e che il loro padre, Pino, non tornerà a casa. Giuseppe Pinelli, noto come Pino, fu infatti accusato di aver fatto esplodere la bomba della strage di Piazza Fontana, che causò molte vittime e cambiò per sempre la storia italiana. Ma lui era innocente, e per dimostrarlo, sua moglie Licia lottò duramente insieme a molti altri e Pino divenne simbolo della ribellione all’ingiustizia.

Sabato 3 settembre, dalle ore 18.30, presso la nostra sede:
Proiezione del documentario animato “Pino. Vita accidentale di un anarchico”, in compagnia degli autori Claudia Cipriani, Silvia Pinelli, Niccolò Volpati.

A seguire: dibattito, apericena sociale, musica e sottoscrizione!

Qui di seguito riportiamo una breve presentazione del documentario:
Quella di Giuseppe Pinelli è una storia conosciuta, raccontata in molte testimonianze, numerosi libri e opere teatrali di cui la più famosa è “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo. Gli autori scelgono di raccontarla da un punto di vista inedito: sono i ricordi delle figlie che, un passo alla volta, ci fanno conoscere Giuseppe Pinelli.
Il racconto di Claudia e Silvia Pinelli comincia nel 1969, quando avevano 8 e 9 anni e si conclude nel 2009 quando la famiglia è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano che, in quell’occasione, definì Pinelli “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”.
Il punto di vista delle bambine permette di entrare gradualmente in una storia complessa e intricata: man mano che le due crescono, aumenta anche il loro livello di consapevolezza, s’infittisce l’insieme di informazioni, si articola il discorso politico e il contesto storico. Contemporaneamente si sviluppa la storia personale di Giuseppe Pinelli, insieme all’evoluzione degli accadimenti storici di cui quella storia è riflesso: le contestazioni a cavallo tra gli anni ’60 e70, la “strategia della tensione”, l’Europa divisa in due blocchi.
Per chi già conosce la storia di Pinelli, il racconto delle figlie permette di esplorare, insieme al contesto politico, anche quello emotivo, famigliare e dunque più intimo.
Pino, vita accidentale di un anarchico” racconta non solo la morte di Pinelli, ma anche la sua vita, le sue idee, i suoi affetti. E racconta la storia di una donna, Licia, che ha lottato per tutta la vita per rendere giustizia a suo marito.”

Aqvaraggia – Presentazione del libro. Apericena e sottoscrizione

Venerdì 17 giugno, dalle ore 19.00
Presentazione del nuovo album di Nicola Pineschi e di Aqvaraggia, il suo primo libro di poesie, con la partecipazione degli amici Gianni Calastri e Francesco Simoncini..

A seguire: apericena sociale e sottoscrizione!

(presentazione, apericena e sottoscrizione presso la nostra sede)

DISERTIAMO LA GUERRA, RIFIUTIAMO TUTTI MILITARISMI – Comunicato

Bagliori di guerra sono tornati a illuminare i cieli di Europa. L’Ucraina invasa dalle forze militari russe piange i suoi morti. In Ucraina si scontrano le mire “grandi russe” del nuovo zar Putin e quelle espansioniste del criminale patto militare della Nato, a cui il governo ucraino ha puntato per l’adesione. Il conflitto russo-ucraino, in atto da 7 anni e che ha già causato più di 15.000 vittime, è conflitto tra potenze imperialiste: sono in campo a fronteggiarsi, USA, Nato e Federazione Russa.

Strategie espansionistiche, controllo delle risorse energetiche, derive nazionalistiche, spingono Stati ed alleanze verso un’escalation devastante, che in Europa può scatenare una guerra dalla potenziale connotazione nucleare. Come sempre a farne le spese sono le popolazioni inermi. Anche le sanzioni annunciate andranno a colpire pesantemente le classi subalterne.

La minaccia ci riguarda tutti/e! L’Europa “civilizzata” ha nuovamente fallito nella sua “missione”; la diplomazia statale si è rivelata ancor più inefficace. Dietro alla sbandierata strategia di “deterrenza e difesa”, l’Italia nasconde il pieno coinvolgimento militare.

Il governo italiano non ripudia la guerra bensì ci fa affari! La spesa militare nel bilancio dello stato italiano è aumentata in tre anni del 20% (nel 2022 la spesa militare ha raggiunto i 26 miliardi di euro). Quella per l’acquisto di nuovi armamenti è addirittura aumentata del 73,6% (www.milex.org): si continua ad alimentare il fiorente mercato delle armi! Intorno all’Ucraina sono già stati inviati una squadriglia di caccia e 140 avieri, e non solo. Al contempo continuano tagli e/o assenza di risorse per la “sanità pubblica” (- 6 miliardi nel 2022), in favore di quella privata, senza nessun investimento in prevenzione e sanità territoriale. L’emergenza pandemica Draghi & soci l’hanno gestita (e continuano a gestirla) in stile militarista e autoritario. Stati e capitalisti – propagatori di devastazioni sanitarie, climatiche e penuria alimentare, che flagellano le popolazioni del mondo – decidono di imbarcarsi in derive di morte, violenza e povertà, con milioni di persone costrette a lasciare i propri cari e le proprie case e destinate spesso a campi di concentramento! Siamo passati – senza soluzione di continuità – dall’emergenza Covid all’emergenza energetica: il sistema capitalistico si riproduce così, sulla pelle dei dominati! Draghi parla ora di ripristinare le centrali a carbone, davvero una “eccellente idea” per contrastare il disastro ambientale in corso! Il nucleare diventa ‘green’. È stato proclamato un nuovo stato di emergenza.

Opponiamoci alle produzioni di strumenti di morte!

Lottiamo per la chiusura di industrie di armi e di basi militari che spesso sono vicine a dove viviamo (vedi Camp Darby e il suo potenziamento)! Rigettiamo arruolamenti e logiche patriottarde, disobbediamo a chi ci opprime e sfrutta!

Solidarietà alle popolazioni martoriate dell’Ucraina e ai libertari e pacifisti russi che in queste ore si mobilitano contro la guerra e vengono picchiati e arrestati dalla polizia di Putin!

Contro gli interessi imperialisti, contro un sistema capitalistico sempre più putrescente, c’è bisogno di solidarietà internazionalista, di una progettualità “altra”, diffusa e autogestionaria, per il vivere associato nelle sue varie dimensioni, di una capacità di costruire nuove relazioni umane e sociali basate sull’autodeterminazione, sulla capacità di generalizzare pratiche e idee alternative allo status quo, plurali ed inclusive, senza confini fisici e mentali!

CONTRO PUTIN E CONTRO LA NATO!

MOBILITIAMOCI PER LA PACE CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA!

Spazio Libertario Pietro Gori – Volterra

Via Don Minzoni 58

NO GREEN PASS! – PER L’IMMEDIATA CANCELLAZIONE DI TUTTE LE RESTRIZIONI AUTORITARIE ALLE LIBERTÀ INDIVIDUALI E COLLETTIVE !

*IL GREEN PASS

L’introduzione del lasciapassare “sanitario” e la sua proroga illimitata in varie forme (come da intenzioni del governo Draghi) significano aggiungere un ulteriore e pesante passaggio nella realizzazione della società della sorveglianza: una società distopica dove il controllo sugli individui diventa totale attraverso la iper-digitalizzazione di ogni ambito e attività della vita e nella quale i diritti e i servizi sociali vengono concessi solo se in possesso dei requisiti di “bravo cittadino” acritico e irreggimentato (non è un caso che in Italia il G.P. sia gestito dal ministero dell’economia…), sul modello del “credito sociale” dello Stato cinese. Quindi non una misura sanitaria bensì una misura politica autoritaria che riproduce assieme ad altre misure governative e padronali un perenne stato di emergenza giuridico e/o di fatto, sul piano interno ed internazionale. Il caso italiano ha inoltre una sua specificità in negativo rispetto ad altri paesi europei per quanto concerne la soppressione dei diritti fondamentali. Dunque diciamo NO al “lasciapassare” per vivere!

*L’OBBLIGO VACCINALE E I TAGLI ALLA SANITÀ PUBBLICA

Hanno iniziato introducendo l’obbligo di inoculazione massiva di vaccini ad MRNA anti-Covid che, almeno in parte, appaiono “sperimentali” o, comunque la si pensi, ad ”autorizzazione condizionata in situazione emergenziale”, per alcune categorie lavorative (prima i sanitari, poi il personale scolastico, le forze dell’ordine e i militari), poi l’hanno imposto per classi di età (per adesso gli ultracinquantenni). In primavera vogliono iniettare il siero ai bambini da 0 a 5 anni, come dichiarato dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico). Continua una ossessiva campagna in stile militar/vaccinale basata sul terrore e sui ricatti, altro che reale consenso informato! Ogni intervento sanitario che abbia una rilevanza collettiva generale, deve comunque essere attentamente ponderato sul piano individuale e scelto consapevolmente dalle persone, valutando pragmaticamente le varie situazioni, senza ideologismi sociopatici. Basta Trattamenti Sanitari Obbligatori o camuffati come volontari ma sotto la minaccia di renderti la vita impossibile!

Dal 2010 al 2019 sono stati tagliati 37 miliardi di euro, chiusi 173 ospedali e 837 strutture di assistenza specialistica ambulatoriale, persi 70.000 posti letto e il personale sanitario è diminuito di 42.000 unità. L’incidenza del settore privato è cresciuta accentuando un criterio, già in atto, di una sanità sempre più classista. All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la Sanità sono destinati 7 miliardi per la telemedicina (digitalizzazione delle strutture e dei servizi domiciliari) e 8,63 miliardi per finanziare la ricerca medica (che da trent’anni, e oggi ancor di più, significa ingegneria genetica e nanotecnologie, con rischi ed incognite per la salute ad esse connesse) … altro che potenziare la medicina del territorio su basi etiche e razionali! C’è stato un costante deterioramento ed impoverimento della sanità – anche in Toscana con un enorme buco di bilancio, con tagli e chiusure, vedi la situazione a Volterra – negli ultimi decenni e anche durante gli ultimi due anni di pandemia. Poi si trova il capro espiatorio utilizzando lo stereotipo del “novax” – dove ficcare dentro di tutto e di più – quando nemmeno il piano pandemico era stato aggiornato da lorsignori al Potere, comodo eh! Al contempo le spese militari hanno raggiunto livelli mai visti dal II dopo guerra.

*IL CAROVITA

L’inflazione ha raggiunto quasi il 4%, secondo i dati ISTAT, ma quella reale sembra molto più alta; gli aumenti riguardano: elettricità +55%, gas +42%, benzina a più di1,80€/litro, latte +60%, pasta +60%, frutta +30%. A tutto ciò dobbiamo aggiungere le spese extra per i tamponi e mascherine. Lo Stato e la classe dominante hanno intenzione di farci pagare la crisi economica, accentuando sempre più il divario sociale tra ricchi e poveri. Non siamo disposti a fare sacrifici e impoverirci per arricchire i soliti noti (Confindustria, banche e burocrazia statale)!

*LA SCUOLA/AZIENDA

La morte di Lorenzo Parelli, uno studente di 18 anni (e di un altro giovane durante il tragitto verso il luogo di lavoro), avvenuta in una azienda a Udine l’ultimo giorno di “alternanza scuola/lavoro”, è l’esito drammatico e prevedibile di quello che negli anni è diventato il mondo della scuola. La scuola e l’università stanno perdendo sempre più la loro dimensione di luogo di socializzazione e di possibilità di sviluppare pensiero critico ed autonomo, cioè un ambiente dove sviluppare la curiosità e la conoscenza delle nuove generazioni, mortificando e annichilendo gli sforzi, le sensibilità e i tentativi di tanti insegnanti e studenti nonostante i recinti statali. Da parte del sistema tecno-capitalistico imperante, scuola ed università devono essere istituzioni atte alla creazione dei futuri lavoratori/disoccupati che abituano fin da subito i bambini all’obbedienza e poi, da adolescenti, allo sfruttamento e alla precarietà del lavoro. A questa situazione si sono aggiunte le disposizioni “anti-Covid” che limitano la socialità e creano discriminazioni tra gli studenti (per esempio con la didattica a distanza attraverso le piattaforme di Google e Microsoft o con le quarantene solo per i “non-vaccinati”, alla faccia della lotta al bullismo di cui si riempiono la bocca le varie agenzie educative …). C’è poi da sottolineare che nel 2020 sono stati 558.000 i licenziamenti, nonostante il “blocco dei licenziamenti”. Il 1° Novembre del 2021 è finito ufficialmente tale “blocco” e sono mezzo milione i lavoratori che verranno licenziati, secondo le ipotesi del rapporto della Banca d’Italia. In tutta Italia sono stati avviati licenziamenti collettivi come quelli alla Whirlpool di Napoli, alla GKN di Firenze e altri ancora. Nell’estate 2021 sono stati almeno 55.817 i lavoratori coinvolti nei 99 tavoli di crisi aperti al ministero dello sviluppo economico. Sempre nel 2021 (nonostante il fermo di parte delle attività produttive per “l’emergenza Covid”) sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro. Dal 15 Ottobre il Green Pass è stato esteso a tutti gli ambiti lavorativi e si contano migliaia di persone sospese dal lavoro senza retribuzione e senza alcun tipo di ammortizzatore sociale, e assistiamo ad un aumento considerevole del precariato e dello sfruttamento; inoltre sono previsti almeno 32.000 sfratti in tutta Italia.

Abbasso la scuola dei padroni! Organizziamoci nei posti di lavoro per fare picchetti e scioperi! Viva la solidarietà internazionalista tra tutti gli sfruttati, autoctoni e immigrati!

*LE NOCIVITÀ AMBIENTALI

Anche la questione ambientale e climatica viene strumentalizzata dall’industria e dalla finanza capitalista per ricavare ulteriori profitti. La cosiddetta transizione ecologica consiste in realtà nello sfruttamento di altre risorse naturali (oltre al petrolio e al gas) quali i metalli rari e le terre fertili, devastando immense aree del pianeta; non viene assolutamente messo in discussione l’enorme e sempre crescente fabbisogno energetico legato alla produzione industriale di merci e servizi. Anche il nostro territorio non è esente dalla presenza di nocività ambientali: discariche e inquinamento industriale di vario tipo. Basta nocività, basta devastazione del territorio!

RINSALDIAMO I LEGAMI UMANI!                                                                              LIBERTÀ E SALUTE SI DIFENDONO O SI PERDONO INSIEME!

Spazio Libertario Pietro Gori – Volterra

LA SOLIDARIETÀ ABBATTE LE FRONTIERE. Calais e la Fortezza Europa

Venerdì 10 dicembre 2021, dalle ore 18, presso la nostra sede, si terrà una discussione sulla tematica delle crisi migratorie e dei respingimenti alle frontiere dell’Unione Europea. Ne parleremo con due compagni che si sono recentemente recati negli accampamenti dei profughi a Calais, nel nord della Francia.

Aperitivo sociale a seguire.

CONTRO TUTTE LE FRONTIERE
NESSUN* È ILLEGALE

Cesare Batacchi. Un caso di malagiustizia nell’Italia forcaiola dell’Ottocento – Presentazione del libro

Domenica 28 novembre 2021, dalle ore 18, presso lo Spazio Libertario Pietro Gori, presentazione del libro “Cesare Batacchi – Un innocente condanato all’ergastolo”, a cura dell’autore ed editore Giuseppe Galzerano.

“A Firenze, la sera del 18 novembre 1878, viene lanciata una bomba sul corteo monarchico che, in Via Nazionale, manifesta solidarietà al re Umberto I, scampato il giorno prima, a Napoli, all’attentato di Giovanni Passannante.
Oltre a ferire una decina di persone sono uccisi tre uomini e una bambina. Stranamente la dimostrazione continua con grida e grandi cartelloni recanti la scritta: «Morte agli internazionalisti, agli assassini del popolo!», già pronti ma umanamente e materialmente impossibili da preparare così velocemente. Si sospetta che tutto sia stato preparato da chi sapeva o ha organizzato l’attentato, del quale, a distanza di oltre centoquaranta anni, non si conoscono i responsabili.
La sera stessa, le abitazioni degli Internazionalisti vengono perquisite e sessantaquattro sono arrestati. Per colpire l’Internazionale, fa comodo incolpare gli Internazionalisti fiorentini.
Al processo del 1879, il macchinista teatrale Cesare Batacchi, il tipografo Natale Conti, l’ovattaio Pietro Corsi, il pittore Agenore Natta, il verniciatore Natale Nencioni, il contadino Giuseppe Scarlatti e l’ebanista Aurelio Vannini – innocenti ed estranei all’attentato, vittime proletarie di una terribile montatura poliziesca e giudiziaria – vengono condannati a venti anni di galera e Batacchi all’ergastolo.
Per strapparli al carcere, Francesco Pezzi pubblica le ritrattazioni degli accusatori, che nel 1881, all’estero, riconoscono pubblicamente di essere stati minacciati, manovrati e istruiti dalla questura di Firenze, di aver mentito e testimoniato il falso. In un paese civile e serio, che ha il vanto e l’orgoglio di aver dato i natali a Cesare Beccaria, le ritrattazioni, autentiche e sincere, sarebbero state più che sufficienti per la revisione del processo e per scarcerare i condannati. Invece -trattandosi di Internazionalisti – degli innocenti continuano a trascinare le catene della galera. L’antica civiltà giuridica dell’In dubio pro reo non si applica né per Cesare Batacchi né per i suoi compagni.
Quando, scontata la pena, i condannati, tranne Batacchi, escono dal carcere, si chiede invano al governo e al Ministro di Grazia e Giustizia la revisione del processo.
Alle elezioni del 1900, il Partito Socialista Italiano candida Batacchi alla Camera dei Deputati nei collegi di Pietrasanta e di Torino. Eletto regolarmente deputato, la sua elezione è arbitrariamente annullata.
Il 15 marzo 1900, di fronte all’ingiustizia e alla crescente protesta popolare, il re Umberto I gli concede la grazia reale, anche se Batacchi non ha voluto sottoscrivere nessuna domanda.

Nel 1900 Eugenio Ciacchi, per favorire la scarcerazione, ricostruisce attentamente, in venti dispense settimanali di grande successo, ormai introvabili, il processo-farsa del 1879, riportando le varie udienze con gli interrogatori, le testimonianze e le arringhe degli avvocati.
Invece Giuseppe Galzerano, in un’ulteriore ricerca archivistica e giornalistica, documenta l’interessante, sconosciuto e clamoroso caso di malagiustizia ai danni di un innocente, che la stampa, italiana ed estera, paragona all’affaire di Alfred Dreyfus, insieme alla dura e cieca repressione, alla lunga e coraggiosa battaglia per far riconoscere – nell’Italia forcaiola dell’Ottocento – l’estraneità e l’innocenza di Cesare Batacchi e degli Internazionalisti, condannati per un attentato che non hanno non solo non commesso, ma mai pensato.
Dalla ricerca si scopre che il governo liberticida, pur sapendo – dalle ritrattazioni del 1881 e da un rapporto del 1894 del Console di Ginevra – che le bombe «utilizzate» a Firenze erano di provenienza poliziesca e ministeriale, non fece nulla per liberare i sette proletari, innocentemente condannati.”

Presentazione di “Migrantes” // Cena sociale a seguire

Sabato 20 novembre, dalle ore 17, si presenterà presso la nostra sede la graphic novel “Migrantes”, un racconto di attualità sul tema delle migrazioni in America Latina.

“Dal libro inchiesta di Flaviano Bianchini, Giovanni Ballati disegna la graphic novel di un viaggio lungo le rotte dei migranti latinoamericani attraverso il Messico, verso il sogno americano.”

intervengono:
Flaviano Bianchini (autore)
Giovanni Ballati (disegnatore)
Gianluca Caputo (editor)

A seguire Cena Sociale.