DISERTIAMO LA GUERRA, RIFIUTIAMO TUTTI MILITARISMI – Comunicato

Bagliori di guerra sono tornati a illuminare i cieli di Europa. L’Ucraina invasa dalle forze militari russe piange i suoi morti. In Ucraina si scontrano le mire “grandi russe” del nuovo zar Putin e quelle espansioniste del criminale patto militare della Nato, a cui il governo ucraino ha puntato per l’adesione. Il conflitto russo-ucraino, in atto da 7 anni e che ha già causato più di 15.000 vittime, è conflitto tra potenze imperialiste: sono in campo a fronteggiarsi, USA, Nato e Federazione Russa.

Strategie espansionistiche, controllo delle risorse energetiche, derive nazionalistiche, spingono Stati ed alleanze verso un’escalation devastante, che in Europa può scatenare una guerra dalla potenziale connotazione nucleare. Come sempre a farne le spese sono le popolazioni inermi. Anche le sanzioni annunciate andranno a colpire pesantemente le classi subalterne.

La minaccia ci riguarda tutti/e! L’Europa “civilizzata” ha nuovamente fallito nella sua “missione”; la diplomazia statale si è rivelata ancor più inefficace. Dietro alla sbandierata strategia di “deterrenza e difesa”, l’Italia nasconde il pieno coinvolgimento militare.

Il governo italiano non ripudia la guerra bensì ci fa affari! La spesa militare nel bilancio dello stato italiano è aumentata in tre anni del 20% (nel 2022 la spesa militare ha raggiunto i 26 miliardi di euro). Quella per l’acquisto di nuovi armamenti è addirittura aumentata del 73,6% (www.milex.org): si continua ad alimentare il fiorente mercato delle armi! Intorno all’Ucraina sono già stati inviati una squadriglia di caccia e 140 avieri, e non solo. Al contempo continuano tagli e/o assenza di risorse per la “sanità pubblica” (- 6 miliardi nel 2022), in favore di quella privata, senza nessun investimento in prevenzione e sanità territoriale. L’emergenza pandemica Draghi & soci l’hanno gestita (e continuano a gestirla) in stile militarista e autoritario. Stati e capitalisti – propagatori di devastazioni sanitarie, climatiche e penuria alimentare, che flagellano le popolazioni del mondo – decidono di imbarcarsi in derive di morte, violenza e povertà, con milioni di persone costrette a lasciare i propri cari e le proprie case e destinate spesso a campi di concentramento! Siamo passati – senza soluzione di continuità – dall’emergenza Covid all’emergenza energetica: il sistema capitalistico si riproduce così, sulla pelle dei dominati! Draghi parla ora di ripristinare le centrali a carbone, davvero una “eccellente idea” per contrastare il disastro ambientale in corso! Il nucleare diventa ‘green’. È stato proclamato un nuovo stato di emergenza.

Opponiamoci alle produzioni di strumenti di morte!

Lottiamo per la chiusura di industrie di armi e di basi militari che spesso sono vicine a dove viviamo (vedi Camp Darby e il suo potenziamento)! Rigettiamo arruolamenti e logiche patriottarde, disobbediamo a chi ci opprime e sfrutta!

Solidarietà alle popolazioni martoriate dell’Ucraina e ai libertari e pacifisti russi che in queste ore si mobilitano contro la guerra e vengono picchiati e arrestati dalla polizia di Putin!

Contro gli interessi imperialisti, contro un sistema capitalistico sempre più putrescente, c’è bisogno di solidarietà internazionalista, di una progettualità “altra”, diffusa e autogestionaria, per il vivere associato nelle sue varie dimensioni, di una capacità di costruire nuove relazioni umane e sociali basate sull’autodeterminazione, sulla capacità di generalizzare pratiche e idee alternative allo status quo, plurali ed inclusive, senza confini fisici e mentali!

CONTRO PUTIN E CONTRO LA NATO!

MOBILITIAMOCI PER LA PACE CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA!

Spazio Libertario Pietro Gori – Volterra

Via Don Minzoni 58

NO GREEN PASS! – PER L’IMMEDIATA CANCELLAZIONE DI TUTTE LE RESTRIZIONI AUTORITARIE ALLE LIBERTÀ INDIVIDUALI E COLLETTIVE !

*IL GREEN PASS

L’introduzione del lasciapassare “sanitario” e la sua proroga illimitata in varie forme (come da intenzioni del governo Draghi) significano aggiungere un ulteriore e pesante passaggio nella realizzazione della società della sorveglianza: una società distopica dove il controllo sugli individui diventa totale attraverso la iper-digitalizzazione di ogni ambito e attività della vita e nella quale i diritti e i servizi sociali vengono concessi solo se in possesso dei requisiti di “bravo cittadino” acritico e irreggimentato (non è un caso che in Italia il G.P. sia gestito dal ministero dell’economia…), sul modello del “credito sociale” dello Stato cinese. Quindi non una misura sanitaria bensì una misura politica autoritaria che riproduce assieme ad altre misure governative e padronali un perenne stato di emergenza giuridico e/o di fatto, sul piano interno ed internazionale. Il caso italiano ha inoltre una sua specificità in negativo rispetto ad altri paesi europei per quanto concerne la soppressione dei diritti fondamentali. Dunque diciamo NO al “lasciapassare” per vivere!

*L’OBBLIGO VACCINALE E I TAGLI ALLA SANITÀ PUBBLICA

Hanno iniziato introducendo l’obbligo di inoculazione massiva di vaccini ad MRNA anti-Covid che, almeno in parte, appaiono “sperimentali” o, comunque la si pensi, ad ”autorizzazione condizionata in situazione emergenziale”, per alcune categorie lavorative (prima i sanitari, poi il personale scolastico, le forze dell’ordine e i militari), poi l’hanno imposto per classi di età (per adesso gli ultracinquantenni). In primavera vogliono iniettare il siero ai bambini da 0 a 5 anni, come dichiarato dal CTS (Comitato Tecnico Scientifico). Continua una ossessiva campagna in stile militar/vaccinale basata sul terrore e sui ricatti, altro che reale consenso informato! Ogni intervento sanitario che abbia una rilevanza collettiva generale, deve comunque essere attentamente ponderato sul piano individuale e scelto consapevolmente dalle persone, valutando pragmaticamente le varie situazioni, senza ideologismi sociopatici. Basta Trattamenti Sanitari Obbligatori o camuffati come volontari ma sotto la minaccia di renderti la vita impossibile!

Dal 2010 al 2019 sono stati tagliati 37 miliardi di euro, chiusi 173 ospedali e 837 strutture di assistenza specialistica ambulatoriale, persi 70.000 posti letto e il personale sanitario è diminuito di 42.000 unità. L’incidenza del settore privato è cresciuta accentuando un criterio, già in atto, di una sanità sempre più classista. All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per la Sanità sono destinati 7 miliardi per la telemedicina (digitalizzazione delle strutture e dei servizi domiciliari) e 8,63 miliardi per finanziare la ricerca medica (che da trent’anni, e oggi ancor di più, significa ingegneria genetica e nanotecnologie, con rischi ed incognite per la salute ad esse connesse) … altro che potenziare la medicina del territorio su basi etiche e razionali! C’è stato un costante deterioramento ed impoverimento della sanità – anche in Toscana con un enorme buco di bilancio, con tagli e chiusure, vedi la situazione a Volterra – negli ultimi decenni e anche durante gli ultimi due anni di pandemia. Poi si trova il capro espiatorio utilizzando lo stereotipo del “novax” – dove ficcare dentro di tutto e di più – quando nemmeno il piano pandemico era stato aggiornato da lorsignori al Potere, comodo eh! Al contempo le spese militari hanno raggiunto livelli mai visti dal II dopo guerra.

*IL CAROVITA

L’inflazione ha raggiunto quasi il 4%, secondo i dati ISTAT, ma quella reale sembra molto più alta; gli aumenti riguardano: elettricità +55%, gas +42%, benzina a più di1,80€/litro, latte +60%, pasta +60%, frutta +30%. A tutto ciò dobbiamo aggiungere le spese extra per i tamponi e mascherine. Lo Stato e la classe dominante hanno intenzione di farci pagare la crisi economica, accentuando sempre più il divario sociale tra ricchi e poveri. Non siamo disposti a fare sacrifici e impoverirci per arricchire i soliti noti (Confindustria, banche e burocrazia statale)!

*LA SCUOLA/AZIENDA

La morte di Lorenzo Parelli, uno studente di 18 anni (e di un altro giovane durante il tragitto verso il luogo di lavoro), avvenuta in una azienda a Udine l’ultimo giorno di “alternanza scuola/lavoro”, è l’esito drammatico e prevedibile di quello che negli anni è diventato il mondo della scuola. La scuola e l’università stanno perdendo sempre più la loro dimensione di luogo di socializzazione e di possibilità di sviluppare pensiero critico ed autonomo, cioè un ambiente dove sviluppare la curiosità e la conoscenza delle nuove generazioni, mortificando e annichilendo gli sforzi, le sensibilità e i tentativi di tanti insegnanti e studenti nonostante i recinti statali. Da parte del sistema tecno-capitalistico imperante, scuola ed università devono essere istituzioni atte alla creazione dei futuri lavoratori/disoccupati che abituano fin da subito i bambini all’obbedienza e poi, da adolescenti, allo sfruttamento e alla precarietà del lavoro. A questa situazione si sono aggiunte le disposizioni “anti-Covid” che limitano la socialità e creano discriminazioni tra gli studenti (per esempio con la didattica a distanza attraverso le piattaforme di Google e Microsoft o con le quarantene solo per i “non-vaccinati”, alla faccia della lotta al bullismo di cui si riempiono la bocca le varie agenzie educative …). C’è poi da sottolineare che nel 2020 sono stati 558.000 i licenziamenti, nonostante il “blocco dei licenziamenti”. Il 1° Novembre del 2021 è finito ufficialmente tale “blocco” e sono mezzo milione i lavoratori che verranno licenziati, secondo le ipotesi del rapporto della Banca d’Italia. In tutta Italia sono stati avviati licenziamenti collettivi come quelli alla Whirlpool di Napoli, alla GKN di Firenze e altri ancora. Nell’estate 2021 sono stati almeno 55.817 i lavoratori coinvolti nei 99 tavoli di crisi aperti al ministero dello sviluppo economico. Sempre nel 2021 (nonostante il fermo di parte delle attività produttive per “l’emergenza Covid”) sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro. Dal 15 Ottobre il Green Pass è stato esteso a tutti gli ambiti lavorativi e si contano migliaia di persone sospese dal lavoro senza retribuzione e senza alcun tipo di ammortizzatore sociale, e assistiamo ad un aumento considerevole del precariato e dello sfruttamento; inoltre sono previsti almeno 32.000 sfratti in tutta Italia.

Abbasso la scuola dei padroni! Organizziamoci nei posti di lavoro per fare picchetti e scioperi! Viva la solidarietà internazionalista tra tutti gli sfruttati, autoctoni e immigrati!

*LE NOCIVITÀ AMBIENTALI

Anche la questione ambientale e climatica viene strumentalizzata dall’industria e dalla finanza capitalista per ricavare ulteriori profitti. La cosiddetta transizione ecologica consiste in realtà nello sfruttamento di altre risorse naturali (oltre al petrolio e al gas) quali i metalli rari e le terre fertili, devastando immense aree del pianeta; non viene assolutamente messo in discussione l’enorme e sempre crescente fabbisogno energetico legato alla produzione industriale di merci e servizi. Anche il nostro territorio non è esente dalla presenza di nocività ambientali: discariche e inquinamento industriale di vario tipo. Basta nocività, basta devastazione del territorio!

RINSALDIAMO I LEGAMI UMANI!                                                                              LIBERTÀ E SALUTE SI DIFENDONO O SI PERDONO INSIEME!

Spazio Libertario Pietro Gori – Volterra