“QUANDO L’IMMAGINE UCCIDE L’IMMAGINAZIONE” – Incontro sulla vita e il pensiero di Annie Le Brun

Sabato 16 dicembre, dalle ore 17.30, ci incontreremo con Martina Guerrini, presso la nostra sede, per confrontarci sulla vita e il pensiero di Annie Le Brun. Riportiamo di seguito la presentazione dell’incontro.

Quando l’immagine uccide l’immaginazione

Questo è il titolo della conferenza che Annie Le Brun ha tenuto a Roma il 3 maggio 2023 all’Accademia delle Belle Arti.

Che ruolo hanno, oggi, le immagini?

Mentre la mercificazione di tutto e tutti continua apparentemente senza ostacoli la sua corsa distruttrice, restano – attuali – le domande su come sovvertire l’esistente.

Martina Guerrini, curatrice del testo L’eccesso di realtà. La mercificazione del sensibile, ci parla della conferenza romana alla quale ha partecipato in dialogo con Annie Le Brun, oltre ad approfondire la critica radicale dell’autrice francese attraverso i testi degli ultimi trent’anni.

Una parziale raccolta dei testi di Annie Le Brun è stata ristampata il mese scorso dalla casa editrice Bouquins/la collection con il titolo L’infini dans un contour.

Annie Le Brun (1942) è una poetessa surrealista, scrittrice e critica letteraria francese. Incontra André Breton a ventuno anni e prende parte alle attività del movimento surrealista dal 1963 agli ultimi anni prima dell’autodissoluzione del gruppo. È stata la compagna di vita del poeta surrealista, commediografo e traduttore croato Radovan Ivšić, scomparso nel 2009. La rivista “Malamentente” ha pubblicato il suo intervento in occasione del seminario “Le immagini contro l’immaginazione: la mercificazione del sensibile”, tenutosi il 3 maggio 2023 all’Accademia di Belle Arti di Roma. L’intervento è stato trascritto e tradotto a opera di Martina Guerrini, che di Annie Le Brun ha anche curato il volume: “L’eccesso di realtà. La mercificazione del sensibile”(BFS, 2020).

… per la prima volta, capitale e tecnologia condividono assolutamente lo stesso obiettivo di ridurre tutto al numero. Quello che potremmo definire un cinismo tecnologico, proveniente dalla razionalità del profitto, si manifesta raddoppiando il cinismo del capitale in un’escalation che nulla sembra poter fermare. E questo avviene attraverso una dematerializzazione dell’immagine che porta a una dematerializzazione attraverso l’immagine che induce il rovesciamento di ogni cosa nel suo contrario, la libertà nell’asservimento, la collettività nella solitudine, la singolarità nella somiglianza…

In realtà, quasi nessuno si è reso conto che il mondo digitale non ha alcuna intenzione di combattere ciò che sta sostituendo. Al contrario, si presenta addirittura come un’ottimizzazione, che gli permette di installare i suoi dispositivi di controllo e di profitto, senza misurarne le reali conseguenze. Questa è la trappola. Qualcosa sta scomparendo, senza che si sappia bene cosa o come.

Per questo è urgente prendere la misura di ciò che la distribuzione esponenziale delle immagini ci sta facendo perdere, rinchiudendoci ogni giorno un po’ di più nella vertigine del suo décervelage.

L’unica domanda è ormai sapere se esiste una via d’uscita da questo labirinto, all’interno del quale è sempre più difficile distinguere tra realtà e finzione…” (Annie Le Brun).

SPAZIO LIBERTARIO PIETRO GORI – VIA DON MINZONI, 58 VOLTERRA